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Clamoroso: il motore di ricerca di Muontain View fa anche le ricerche!


Tutto nasce qualche settimana fa quando, navigando su Google, avevo bisogno di alcune informazioni sul cast che compone il film “Frankenstein Junior” (un classico di Mel Brooks che consiglio a tutti come “terapia” da somministrarsi almeno 2 volte l’anno o in caso di emergenza anche più volte al mese –ndr-!).

Inserendo la “keyphrase” nel motore di ricerca più famoso del mondo, mi viene proposta questa schermata:

Ricerca di Frankenstein Junior su Google

 

Perfetto! Avevo tutte le informazioni di cui necessitavo: il regista, l’anno di uscita, la durata e tutto il cast che componeva questo splendido film.

Ma non solo, cliccando sulle foto dei singoli attori potevo ottenere altre informazioni, sempre restando in Google.

Un servizio straordinario ed utilissimo per chi, come me, non ha tempo da perdere (neanche quando cerca una cosa futile come un film comico).

“Ma cosa c’è di strano?” si chiederà chi avuto la pazienza di leggermi fin qui. Assolutamente niente! Ma in me ha fatto nascere la seguente riflessione: “Google sta sempre più diventando piattaforma di contenuti e sempre meno motore di ricerca”.

Avete mai pensato a quanta pubblicità Google ha sottratto a siti come MyMovies.it o IMDb.com? Piattaforme che offrono un grande database di film e vivono sui banner pubblicitari.

Io (e molti altri) non ho visto quei banner!

Come utente dovrei essere contento (“non mi sono beccato la pubblicita! Evviva!”), ma come SEO Architect la cosa mi preoccupa moltissimo!

Se Google accentra su di se l’informazione e non si limita a farla trovare, potrebbe compromettere seriamente il web dal punto di vista economico, sfruttando la sua posizione (di quasi) monopolista per accentrare a se tutto il mercato pubblicitario e di fatti rendere inutile la creazione di siti web a scopo commerciale.

Sono catastrofista, lo so, e forse questo non accadrà ne oggi, ne domani… ma cosa succederà nei prossimi anni se la tendenza è questa?

A dare ancor più credibilità a questa mia riflessione, si è aggiunto l’ultimo aggiornamento di Google: “hummingbird” (colibrì).

Questo algoritmo, che ha portato molto scompiglio nella comunità SEO, vorrebbe tendere a capire il senso delle parole della ricerca impostate dall’utente.

Insomma vorrebbe cercare di interagire con il linguaggio naturale degli esseri umani.

Se, ad esempio, impostate una ricerca del tipo: “chi è il presidente della repubblica italiana?” oppure “quanto è alto elvis presley?”, Google vi proporrà schermate come questa:

Ricerca di Elvis Presley su Google

 

E anche questa volta sottraendo traffico a Wikipedia (da dove ha ripreso le info).

Condividendo su Google+ quanto fin qui discusso con il responsabile di Teutra, Melchiorre Schifano, mi ha fatto osservare che: “[…]E’ nella logica del business espandersi e sottrarre fette di mercato ai propri concorrenti. Google, nato come motore di ricerca, oggi è ANCHE motore di ricerca ma è anche tanto altro. In teoria oggi puoi fare qualsiasi cosa ti venga in mente per divertirti o lavorare, utilizzando esclusivamente strumenti di Google. E gli strumenti di Google, quasi tutti, almeno, sono gratuiti. Questo è un bene se vuoi, ma si sa che il monopolio non porta mai a buoni risultati nel lungo periodo. Se ricordi 5/10 anni fa c’era, nell’informatica il monopolio di Microsoft oggi abbiamo Google. Io mi consolo pensando che almeno per certi servizi che mi offre, non devo - almeno non ancora :-) -, pagare“.

Se da un lato Google offre i contenuti direttamente nel motore di ricerca e dall’altro ci offre gli strumenti per lavorare o divertirci, a cosa serve il resto della rete se restiamo sulla sua porta d’ingresso?


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